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           Lassenza di un
        documento che costituisce « latto di nascita» di
        palazzo Secchi non impedisce di collocarne la costruzione
        intorno alla prima metà del 1700. Si può pensare che
        fosse stato edificato dai primi proprietari che si
        conoscano, i nobili Manzoni, citati nel catasto
        napoleonico del 1813. Passò ad unaltra illustre
        famiglia di Castello, quella degli Arrigoni, poi per
        brevissimo tempo agli Zanchi, infine ai fratelli Giuseppe
        e Giovanni Secchi. 
        Al piano terreno erano sistemati alcuni servizi della
        casa; la stanza dei fiori, il fondaco per la seta ed
        altri ancora; al primo piano erano i locali di
        abitazione, al secondo, che è un sottotetto, altri
        locali di servizio. 
        La struttura del palazzo è in parte a corpo semplice ed
        in parte a corpo doppio con muri di spina portanti che
        chiudono locali molto ampi di cui qualcuno, a piano
        terreno, con soffittatura a voltine. Mentre la facciata
        verso il cortile (che termina sul fianco della chiesetta
        dei Santi Nazario e Celso) ha laspetto modesto e
        silenzioso delle buone case di campagna dei nostri paesi,
        la fronte verso strada è un eccellente esempio di
        architettura settecentesca, un po rigida nella
        ricerca di simmetrie spesso difficili da raggiungere e
        poi assolutamente libera nelle decorazioni come si vede
        oggi nella balaustra del balcone, nel grande cornicione
        della tavola 37 che decorava un tempo il giardino, e
        nella balaustra delle scale. La libertà delle volute,
        dei profili sempre diversi, dei raccordi spesso
        acrobatici, aveva preso la mano, fino ad allora lenta e
        misurata, anche agli artisti lombardi dellultimo
        seicento e del primo settecento e così le decorazioni di
        palazzo Secchi si possono accompagnare a più illustri
        esempi di inconsuete sfrenature, non molto lontani da
        Lecco, come la villa Arconati sulla penisola di
        Balbianello, villa Prinetti-Castelletti a Merate, il
        santuario di Imbevera, il palazzo Visconti di Modrone a
        Milano, il palazzo Crivelli, pure a Milano. 
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