Maggianico - L'acqua di Barco

Alessandro Polti, delle acque medicinali native di Barco - 1852


DELLE ACQUE MEDICINALI NATIVE SOLFOROSO-SALINE
DI BARCO PRESSO LECCO
CENNI STATISTICO-MEDICI del dottor ALESSANDRO POLTI
MILANO - Dalla Tipografia di Francesco Fusi - 1852


ALL'ONOREVOLE DOTTORE CARLO BAZZONI Amico e Collega!
Accogli questi brevi cenni che ama intitolarti, ad abbili in segno di quell'affettuosa stima che per Te nutre
Il tuo Dott. A. Polti
Maggianico, li 28 Giugno 1852.

Delle Acque medicinali native
solforoso-saline di Barco

Non auro myrrhaque bibunt sed gurgie pieno: Vita redit; salis est populis
Lucan.

Preliminari

Dall'industriosa ed importante Borgata di Lecco, apresi l'ampia strada postale che guida a Bergamo: fra le prime terre che incontrarsi è quella di Belledo, cui dista di pochi passi il paesano di Barco; lasciato questo a sinistra, progredisce la via a piè del monte, ovunque circondata da ricca vegetazione, da amene vedute, ora a specchio di limpido lago, ora fra verdeggianti campagne. Da Barco in breve perviensi al luogo della sorgente dell'acqua minerale. Un dolce pendio a prato con sentiero circondato da ulivi adduce al masso da cui zampilla la medicinale. Gli estivi ardori sono mitigati dalla brezza che continua dalle valli minori spira per la corrente dell'Adda. L'orizzonte d'ogni intorno è amenissimo; di fronte le innumerevoli terricciuole della Brianza, dai fianchi il popoloso territorio di Lecco, la sponda lacuale di Pescarenico e la ridente plaga Bergamasca. Dal monte sovrastante estraevansi, or fanno alcuni anni, materiali atti a fabbrica, e con mazze e con mine industriavansi i terrieri ridurre trasportabili quelle informi congerie, lorchè da uno dei forami praticati per applicarvi la polvere ardente, ed a caso abbandonato, zampillò dell'acqua, nè più oltre vi si pose mente, anzi abbandonossi il sito, per dedicare il lavoro di escavazione ad altri più facili massi. Non volle però la Provvidenza lasciata in obblio la sorgente improvvisata; il perché taluno cui non persuadeva la spiegazione dell'odore solforoso di quell'acqua, coll'impiego delle polveri ardenti d'assai tempo adoperate nell'applicar le mine, chiamò l'attenzione di persone educate sulle qualità di quel liquido che venne ritenuto rassomigliare a quello di altra fonte esistente al versante opposto di questo monte nel luogo detto di Sant'Omobono, cui non manca celebrità in Lombardia. E quindi unanime nel paese fu il desiderio di informarne le Autorità politico-sanitarie, di esaminarne la chimica composizione e di farne l'applicazione all'uomo ammalato. Studiatine i caratteri principali, avutane l'approvazione da Chi veglia alla pubblica salute, si diè vita alla nuova fonte di Barco, ed ora, possedutene e per esperimenti compiuti, e per forti induzioni le qualità medicatrici, siamo venuti nello intendimento di far conoscere le qualità di questa nuova fonte, i casi morbosi cui puossi applicarne l'uso, ed il metodo di adoperarne. Alcuni sebbene brevi scritti sul medesimo argomento ci hanno già preceduti (1), ma desiderando che il nostro servir potesse anche di guida a chi volesse recarsi ad intraprendere una cura colle nuove nostre acque native, ci siam persuasi di fare di pubblica ragione questi cenni, invitando specialmente i nostri Colleghi a fornirci quelle risultanze che potranno ottenere nella cura da noi proposta, affinché coi loro lumi ci possa in seguito esser dato offrire un lavoro più esteso ed appoggiato alla evidenza dei fatti clinici.
(1) Vedi: Corriere del Lario N.° 17 del corrente anno, e Gazzetta medica — Lombardia — N.° 24 anno medesimo.

DESCRIZIONE TOPOGRAFICO-GEOLOGICA

La roccia da cui scaturisce l'acqua medicinale che descriviamo, è parte della lunga catena delle Alpi che dalle più acute creste del Legnone scende fiancheggiando il Lario e l'Adda. Ivi abbunda il tufo calcario, ed offre nella sua massa dei gruppi e dei cilindri or più or meno stalattitici e sottili. Alcuni dei tufi ivi esistenti esposti alla viva luce del sole presentano una superficie brillante, qual se vi fosse soprastesa una inverniciatura, ed esaminandoli colla lente vi si distinguono molte piccole laminette che sono gli abbozzi di imperfetta cristallizzazione. Oltre ai sudescritti tufi rinviensi anche nei dintorni il carbonato calcario bituminoso in cui sono incassati dei tufi, che è di colore oscuro, alcune volte perfettamente nero con vene frequenti di candido spato calcario soventi lamellare. La roccia inoltre presenta una singolare contorsione di strati con vene e nuclei di pietra focaja, qualche volta spastosa (1). Le acque cadenti in pioggie o condensate in nevi e ghiaccio alla sommità di queste lunghe catene di montagne, infiltransi e passano per i meati più permeabili dei terreni, e poscia di profondità in profondità, seco adducendo i principii solubili delle materie entro le quali esse trascorrono, finchè pervenute su di uno strato impermeabile, seguendone le inclinazioni si conducono alla luce del giorno (2). Il modo recondito onde operansi nel seno dei monti le chimiche combinazioni, non può essere agevolmente spiegato, nè abbiamo sufficiente lena per addentrarci in questo grave argomento.
(1) Breislak - Tufi dei dintorni di Maggianico
(2) P.O. Ferrario


CARATTERI FISICI

L'acqua medicinale nativa di Barco è affatto incolora, fresca e limpidissima; ha odore solforoso, sapore leggiero di uova fradicie: tale serbasi anche per qualche tempo. Rende lubrici i corpi che vi si immergono ed è siccome untuosa al tatto. La temperatura della fonte è di +9 R. esendo quella dell'atmosfera a + 6 R. Al luogo della polla, e per tutto lo spazio su cui scorre l'acqua, evvi uno strato di bianchissima materia. La quantità dell'acqua nascente, ad onta delle perdite, è di once cento dieci milanesi ogni minuto primo.


CARATTERI CHIMICI

Nella impossibilità di offrire un completo risultamento dell'analisi chimica quantitativa di queste acque, ci limiteremo ad esporre quanto è a nostra cognizione. Il Professore Tonini vi avrebbe riscontrata la seguente composizione:
Acido carbonico libero,
Acido solfo-idrico,
Solfati di calce, soda, magnesia e ferro,
Carbonati di calce, magnesia, ferro - quest'ultimo piuttosto copioso
Cloruri anche copiosi
Silice
Materia organica.

I principii mineralogici prevalenti sarebbero, secondo il sullodato Professore:
L'acido carbonico,
I cloruri,
L'acido solfo-idrico,
L'equiossido di ferro, La magnesia - sotto forma salina.
Un nostro amico, chimico diligente, avrebbe dichiarato, dietro nostro invito, che queste acque contengono:
Acido-carbonico libero,
Acido solfo-idrico,
Carbonati di magnesia, di calce e di ferro,
Solfati di calce, soda e magnesia. — Nessun cenno di altri componenti.
Sarebbe questa pertanto una sorgente solforoso-salina, avvicinantesi per la chimica sua composizione a quella di S.Omobono in Valle Imagna e varie altre nella nostra Provincia. Gli svariati principii esplorati in queste acque col soccorso della chimica non sono, è vero, tali da compartirle una primaria importanza in confronto di altre più celebri acque minerali, ma vi potrà forse supplire il poterne usare in maggior copia, il commodo accesso, e la singolare amenità di loro ubicazione.

VIRTÙ MEDICA

Avendoci le chimiche indagini dimostrato il predominio dei cloruri alcalini, dell'acido solfo-idrico, del ferro e del gas-acido carbonico, puossi ritenere in genere contro-irritativo e solvente l'effetto attendibile dall'uso di quest'acqua. Non è quindi empirismo il proporle come ottime specialmente in tutti quei mali che riconoscono la loro origine da viziatura nei sistemi nervoso-sanguigno-linfatico. Dalla riconosciuta presenza dei sali ferrici abbiamo poi specialmente fiducia di valido sussidio per gli sconcerti della sanguificazione, arresti catameniali, clorosi, e và discorrendo. L' uso tanto frequente che fassi oggigiorno dei preparati marziali in medicina, la singolare frequenza delle alterazioni nell'apparato circolatorio sanguigno, avvertita da qualche tempo, ci lusinga una importanza di successo alla nuova nostra fonte medicinale. Noi abbiam fatto sopra di noi medesimi largo uso di quest'acqua all'intento di persuaderci degli effetti della medesima sul corpo in istato di salute, e potemmo accertarci che la stessa, anche in dose copiosa, non dà soverchio aggravio allo stomaco, anzi aumenta l'appetito, fa sortire alla superficie cutanea una espulsione eritematica rossastra, però senza inquietudini e senza prurito, e finalmente accresce considerevolmente la secrezione urinosa. I casi di malattia in cui già venne esperimentata sono per ora pochissimi, e non avendo ancora avuta l'opportunità di estenderne l'uso, dobbiamo limitarci a narrare i seguenti

1.° CASO - ascite.
Amministrammo l'acqua nativa medicinale di Barco ad una ragazza d'anni sei, ascitica, già renitente a molti metodi di cura, ed incominciando con due libbre di quest' acqua al giorno e progredendo sino alle libbre otto, dopo il periodo di un mese e mezzo ebbimo il contento di veder la fanciulla liberarsi della raccolta sierosa, e godere un lodevole stato di salute,

2.° CASO - Oftalmia scrofolosa.
L' egregio Dott. G. B. Ghislanzoni ha avuto argomento di lodarsi dell' uso di queste acque nella cura di un'oftalmia scrofolosa in un ragazzo di otto anni, il quale nello spazio di tre settimane colla minerale di Barco guarì perfettamente.

3.° Caso - Idrope.
L'onorevole amico nostro Dott. Carlo Bazzoni ci comunicò d'aver felicemente curata colla nostra medicinale, una donna d'anni 48, affetta da idrope, che lungamente resisteva a' più attivi rimedii. Quest'ammalata giunse a bevere per gradi sino a nove libbre d' acqua al giorno. Nello spazio di un mese la donna si trovò d'assai migliorata e in corso di completa guarigione.


METODO DI USARE DELLE ACQUE

1.° Per bevanda.
Avanti di far uso di queste acque, conviene venghi il corpo predisposto col togliere le complicazioni saburrali, e col preparare le vie digerenti: non dimenticando di attenersi ad una dieta semplice, ed alla innocente ilarità raccomandata dal celebre Cocchi, scrivendo delle famose termali di Pisa. L'effetto di queste medicinali è, come quello di molte altre, d'assai più proficuo se bevute in luogo essendone il trasporto contrario ai principii di un sano giudizio. La bibita dovrà aver luogo il mattino a stomaco digiuno, e passeggiando; sarà limitata la dose alle forze di ciascuno, evitando le nausee e le oppressioni. - Si darà principio con dosi minori per progredire poi alle piìi elevate, desistendo qualora insorgessero gravezze di ventricolo, per riprenderne l'uso dopo cessati gli incommodi - Pour ne point fatiguer les malades, on doit faire les boire peu, plus souvent, lentement et de manière qu'ils gardent un peu la boisson dans la bouche avant d'avaler. Enciclopéd. médic. Tutte le altre accessorie pratiche onde condurre a buon effetto l'uso di queste nostre acque, sono quelle ordinariamente adoperate in simili contingenze.

2.° Per bagno.
Non sarà certamente chi possa dubitare il bagno generale con queste acque, portate al conveniente grado di calore, non essere per riuscire vantaggioso specialmente nei casi di malattie cutanee, reumatiche o scrofolose. E facciamo fin d'ora i voti più caldi affinché vengano attivati sopra luogo i necessarii locali con vasche e macchine opportune a questa specie di medicatura spinta in questi tempi al massimo perfezionamento.


CONCLUSIONE

Avendo esaurito quanto avevamo in animo di far conoscere intorno alla fonte di Barco, che ci appartiene per trovarsi la medesima nel raggio sanitario affidato alle nostre cure, non possiamo dispensarci dall'invocare un perdono dal Lettore per la brevità delle nostre ricerche e per la loro mancanza di valore scientifico. Viviamo nella speranza che altri, meglio di noi instrutto, assumi il nostro incarico col trattar più addentro quest'argomento di comune interesse. Facciamo invito a chi trovasi nelle circostanze morbose da noi ricordate, di tentar l'uso di queste acque, tanto per la facile assimilazione dei loro principii componenti, quanto per la opportuna ed interessante loro ubicazione.