  | 
        Tavola 3 Due Santi di scuola bizantina nel museo
        civico di Lecco. 
        Tavola in legno: cm. 108 x 65. 
        I programmi iconografici e quelli
        formali della pittura bizantina avevano dei limiti
        abbastanza ristretti; anche liniziativa personale
        del pittore era costretta in un campo assai ridotto
        dallosservanza dei « prontuari ». 
        Non è impossibile però distinguere dentro una
        apparente fissità di modi e di tecniche, qualche
        sviluppo in questa pittura e alcuni aspetti che la
        caratterizzano da luogo a luogo. Dopo il XIV° secolo
        infatti è avvertibile nelliconografia bizantina un
        certo liberarsi dei panneggi e dei gesti: le figure
        rimangono prive di peso e di volume, ritagliate nel fondo
        dorato, ma le vesti prendono a svolazzare, le braccia
        assumono movimenti nuovi e le barbe volteggiano agitate
        da misteriosi colpi di vento; tutto questo però in un
        ripetersi di curve uguali, di sinuosità, di fiammeggi di
        maniera. La pittura delle icone su legno, iniziata dopo
        il IX° secolo, ha lasciato pochi esempi anteriori al
        XIV° secolo, anche a causa della deteriorabilità della
        materia. Più frequenti, e spessissimo di origine greca,
        quelle di epoca posteriore; fra queste può essere posta
        la nostra, forse collocabile fra quelle italo-greche
        realizzate fra la fine del XIV° secolo e la fine del
        XV°. 
        BIBLIOGRAFIA: 
        « La peìnture Byzanthie » Geneve, 1953. 
        «Enciclopedia universale dellarte » voi. 11»
        Venezia 1958. 
         |